Bartolomeo Vanzetti, avete qualcosa da dire prima che la condanna a morte sia resa esecutiva?
«Sì, ho da dire che sono innocente, in tutta la mia vita non ho mai rubato e non ho mai ammazzato. Non ho mai versato sangue umano, io. Ho combattuto per eliminare il delitto, primo fra tutti lo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. E se c’è una ragione per la quale sono qui è questa e nessun’altra. Una frase, una frase signor Kezman mi ritorna sempre alla mente: “Lei signor Vanzetti è venuto qui nel paese di Bengodi per arricchire!” È una frase che mi dà allegria, io non ho mai pensato di arricchire. Non è questa la ragione per cui sto soffrendo e pagando; sto soffrendo e pagando per colpe che effettivamente ho commesso: sto soffrendo e pagando perché sono anarchico - e mi sun anarchic! -, perché sono italiano, e io sono italiano. Ma sono così convinto di essere nel giusto che se voi aveste il potere di ammazzarmi per due volte, e io per due volte potessi rinascere, rivivrei per fare esattamente le stesse cose che ho fatto! Nicola Sacco, il mio compagno Nicola! Sì, può darsi che a parlare io vada meglio di lui, ma quante volte, quante volte guardandolo, pensando a lui, a quest’uomo che voi giudicate ladro e assassino e che ammazzerete. Quando le sue ossa non saranno che polvere e i vostri nomi, le vostre istituzioni non saranno che il ricordo di un passato mai detto, il suo nome, il nome di Nicola Sacco sarà ancora vivo nel cuore della gente.
Noi dobbiamo ringraziarli, senza di loro non saremmo morti come due poveri sfruttati: un buon calzolaio, un bravo pescivendolo, e mai in tutta la nostra vita avremmo potuto sperare di fare tanto in favore della tolleranza, della giustizia, della comprensione fra gli uomini.
Voi avete dato un senso alla vita di due poveri sfruttati.»
Pochi altri Uomini e Dolori detengono e portano l’Onore e la Grazia di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Non è solo il Loro Martirio ad illuminare il senso profondo della scelta anarchica; è l’Umanità, la “Pietà che mai cede al rancore”, un senso di pudica Dignità che fende la nostra memoria ogni volta ritorniamo a viverne il sacrificio. La meschinità degli accusatori, la falsità delle loro prove smaschera il progetto politico americano di inizio ’900 fino alla sua essenza: una banale ritorsione contro le Idee libertarie dei due Immigrati. E tale degradazione, morale e istituzionale, fa splendere ancora di più la forza pacata e umile di Sacco e Vanzetti. Lo Sconfitto è sacrificato ma non vinto. Egli Vive nella naturale purezza del Suo Coraggio, nell’Uomo che non tradisce ciò che non vuole possedere, ma ciò che Egli stesso è, per scelta e per volontà: il Sentimento di Bellezza che gli respira dentro, la Libertà, la Pace. La Dignità.