Nel 2007 raggiunse la finale del Premio Calvino, all’epoca aveva come titolo “Vento Rosso”. Oggi è pubblicato da Leone Editore, rivisto, affilato, credo/spero migliorato.
Narra una storia di sangue e vendetta lungo la frontiera tra Messico e Stati Uniti. La Riserva indiana, il deserto.
Così recitava il commento della rivista L’Indice: “Una riserva indiana vicino al confine. La visione di un giovane pellerossa. Visione che entra nella realtà, che l’anticipa e la racconta. Una rapina andata male nella Città fantasma che sorge vicino alla riserva e lontano da tutto, dove la malavita sembra scomparsa, dove la malavita in realtà non è mai stata così forte e legittimata. Poi l’arrivo del vento rosso dal deserto, il ritorno di una leggenda – per alcuni una maledizione, per altri la possibilità della vendetta. Tra l’onirico ed il noir un romanzo dalla forma circolare che ascende verso la soluzione del conflitto quanto cade nell’inevitabilità della tragedia, in cui il più grande protagonista è forse il paesaggio – sia esso la ruvida Natura del deserto oppure l’angoscioso abbandono del ghetto. Tra la redenzione nella bellezza e l’espiazione attraverso la violenza, inferta quanto ricevuta, gli uomini e le donne di questa storia scoprono in sé il senso della ribellione e della dignità, comprendendo come l’ingiustizia necessiti sempre della forza dell’oppressore ma anche della debolezza della vittima. Spezzare questa catena significherà per loro morire la propria vita e rinascerne una nuova. In un tempo in cui il passato non smette di succedere, accompagnati dalla chitarra blues di un vecchio vagabondo, i personaggi confondono i loro sentieri sospesi tra il ricordo e la speranza, nell’attesa partecipata della fine, un nuovo inizio. Per alcuni sarà il perdono, per altri la punizione.”
L’America brucia. Gli Spiriti non dimenticano.
https://www.leoneeditore.it/catalogo/sopra-il-deserto-avvengono-le-aurore/